No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20070318

humana


Human Nature - di Michel Gondry 2002


Giudizio sintetico: si può vedere


Lila è una ragazza carina, che però ha un grosso problema: soffre di ipertricosi, le crescono peli dappertutto. Esasperata, se ne va a vivere nel bosco, dove almeno gli animali la accetteranno. Decide però, dopo alcuni anni, di tornare e confrontarsi con la cosiddetta società civile. L'amica Louise, estetista, la cura continuamente e le fa anche conoscere un uomo, visto che uno dei motivi del "ritorno" di Lila è l'accoppiamento. Nasce una specie di amore, quindi, tra il dottor Nathan Bronfman, uno scienziato del comportamento umano, anche lui con un piccolo difetto, e Lila, che si rade ogni giorno tutto il corpo, e nasconde il piccolo particolare a Nathan.

La coppia, durante una passeggiata nel bosco, si imbatte in Puff, un giovane cresciuto da un genitore che si credeva una scimmia; alla sua morte, Puff viene cresciuto perfettamente come un animale. Nathan intravede una grandiosa possibilità, educare da zero un essere umano adulto, Lila pensa invece che Puff ha diritto alla sua libertà. Nel frattempo, Nathan scopre il problema di Lila, e si avvicina pericolosamente alla sua assistente, Gabrielle.


Il debutto di Michel Gondry (regista di numerosi videoclip maestosi per artisti fighi, poi assurto alla fama cinematografica per Se mi lasci ti cancello, e recentemente sugli schermi con L'arte del sogno) segna l'incontro tra uno sceneggiatore geniale, Charlie Kaufman, e un regista visionario, appunto Gondry (tra i video da lui diretti, molti per Bjork, diversi per White Stripes, Beck, Rolling Stones, Chemical Brothers, Foo Fighters, Radiohead, oltre a un buon numero di spot per Coca Cola, Nike, Levi's e altri gruppi importanti). Ne esce fuori un film all'apparenza molto molto divertente, forse con qualche calo di ritmo di troppo, ma decisamente godibile e spassoso, con più di un momento esilarante (dialoghi davvero micidiali), ma in realtà piuttosto critico verso, appunto, la natura umana e le convenzioni create dalla società moderna. C'è della riflessione filosofica, sotto. C'è il tema degli opposti (Lila e Nathan, Puff e Gabrielle), che tornerà sia in (concedetemi il titolo originale, bellissimo) Eternal Sunshine of the Spotless Mind che ne L'arte del sogno. C'è il montaggio non "lineare", che ritroveremo, c'è anche il personaggio narrante, anche se quest'ultimo espediente mi pare non sia fondamentale. C'è una scenografia quasi macchiettistica, di ovvia derivazione videoclippara, gli interni del laboratorio di Nathan, le camere da letto, gli sfondi palesemente ritoccati e finti del bosco di Lila e Puff, ma soprattutto, c'è la doppiezza e l'inaffidabilità dell'essere umano, ovunque si trovi.
Direzione degli attori ottima. Cast idem, tutti bravi, Robbins, Patricia Arquette (penalizzata dal doppiaggio), Ifans esilarante, divertentissime Rosie Perez e Miranda Otto.


Si ride dunque amaro, quando alla fine si mette a fuoco il tutto. Un ottimo ripescaggio.

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