No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20100306

nel ciclo


In The Loop - di Armando Iannucci 2009
Giudizio sintetico: da vedere (4/5)
Giudizio vernacolare: guardatilo, poi rifretteteci, se seondo voi è andata parecchio diverzamente...


Il Presidente degli Stati Uniti d'America e quello inglese decidono di attaccare un paese del Medio Oriente. All'interno delle strutture governative, si creano fronti opposti, tra i pro e i contro all'attacco. Con l'avvicinarsi di una risoluzione ONU, il Ministro inglese dello Sviluppo Internazionale Simon Foster, un tipo non particolarmente sveglio, si lascia andare, durante un'intervista radiofonica, una dichiarazione nella quale sostiene che la guerra in Medio Oriente è "imprevedibile" (unforeseeable nella versione originale), e viene per questo preso di mira dal Capo delle Comunicazioni Malcolm Tucker, braccio destro (armato) del Primo Ministro.

Nel frattempo, al servizio di Foster arriva un nuovo segretario-consigliere, Toby Wright, che si guadagna immediatamente la stima del capo mettendosi contro la "vecchia" segretaria Judy Molloy, tanto da essere invitato da Foster stesso ad accompagnarlo a Washington, quando il Ministro viene invitato a sua volta per un summit che precede la risoluzione ONU.

A Washington la situazione si complica ulteriormente: Toby conosce già Liza Weld (hanno studiato insieme), segretaria particolare di Karen Clarke, Assistente Segretaria della Diplomazia, che è contraria alla guerra, in accordo con il Generale George Miller; Liza ha scritto uno studio ben documentato che dimostra come le conseguenze della guerra sarebbero disastrose.

Ma le vie della politica sono infinite...


Straordinaria "scoperta", per me che non ne sapevo niente, questo Armando Iannucci, scozzese di origini italiane (il padre è napoletano), sceneggiatore, produttore e regista soprattutto per la televisione, di satira politica. Questo suo In The Loop, scritto insieme al gruppo di lavoro che usa solitamente, specialmente per la serie TV dal quale è tratto, come uno spinoff, The Thick Of It (dal quale viene il personaggi di Malcolm Tucker), serie che fa satira sul lavoro del governo inglese (a ognuno il suo: noi abbiamo Carabinieri o Nonno Libero...), è un film scoppiettante, tagliente, divertente, cattivo, con dialoghi magistrali, che non fa prigionieri.

Camera a mano, fotografia molto bella, ritmo serrato, In The Loop ti cattura fin dall'inizio e non ti lascia neppure sui titoli di coda (guardateli tutti, e alla fine assisterete all'ennesima scena isterica di Tucker). Non è difficile immaginare che le cose vadano davvero così.

Cast perfetto, attori bravissimi fin nelle parti più piccole e apparentemente insignificanti, voglio ricordarne alcuni: James Gandolfini (il Generale George Miller, il Tony Soprano dei Sopranos), Anna Chlumsky (Liza), Mimi Kennedy (Karen Clarke), Chris Addison (Toby), uno stralunato Tom Hollander (Simon Foster; l'abbiamo visto in Pirati dei Caraibi, The Libertine, The Soloist, Orgoglio e pregiudizio, Elizabeth: The Golden Age), ottima Gina McKee (Judy Molloy, vista in Espiazione e Notting Hill), bravo anche con un minutaggio ridotto Paul Higgins (Jamie MacDonald, visto in Red Road), ma superlativo, eccezionale, incredibilmente bravo Peter Capaldi nella parte di Malcolm Tucker (un peccato averlo intravisto solo in film particolarmente insignificanti quali Modigliani - I colori dell'anima - era Jean Cocteau - e Il senso di Smilla per la neve).

In The Loop, che è in nomination per gli Oscar nella categoria miglior sceneggiatura non originale, nonostante sia uscito nell'aprile del 2009 in Inghilterra, non ha distribuzione italiana, neppure in home video.

Eppure, vi assicuro, è uno dei migliori film che mi sia capitato di vedere negli ultimi tempi.

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