No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110114

eredità


Tron: Legacy - di Joseph Kosinski (2010)


Giudizio sintetico: si può perdere (2/5)

Giudizio vernacolare: ma un s'era già visto da piccini?


20 anni dopo la scomparsa del padre, Sam Flynn è un giovane ricchissimo che mette piede nella sede della società/impero, fondata dal padre insieme ad Alan Bradley, solo per fare grandiosi scherzi che rasentano il boicottaggio, ma in realtà sono solo ragazzate. Qualcuno, però, è convinto che Kevin Flynn, geniale creatore di videogiochi antesignani di quelli moderni, e sincero filantropo, sia rimasto intrappolato semplicemente nella rete da lui creata.

Seguendo un falso messaggio, Sam si reca nella vecchia sala-giochi dove tutto ebbe origine, e scopre il laboratorio che fu del padre. E accade che, anche lui...


Io me li vedo, i manager della Walt Disney, intorno ad un tavolo ovale all'ennesimo piano di un grattacielo dove ha sede la compagnia, che pianificano il sequel di Tron, film che in Italia uscì alla fine del 1982, e che fece sognare gli allora giovanissimi come chi vi scrive, lasciando immaginare un mondo nuovo, dominato dalla rete, aperto a milioni di nuove possibilità virtuali; non solo, aprì la strada pure alla diffusione della letteratura cyber-punk, e dei film come Matrix ed affini.


Dicevo, me li vedo. Me li vedo che, in buona sostanza, dicono: visto che non abbiamo uno straccio di buona idea, prendiamone una ottima del passato, appunto Tron, prendiamo lo stesso attore protagonista, che nel frattempo si è conquistato una credibilità eccezionale, grazie anche a film intellettualmente validi, lo convinciamo a suon di soldi, anche se il film nuovo, in realtà, è una cagata, ci mettiamo un sacco di effetti computerizzati che tanto adesso si può fare tutto, per la colonna sonora prendiamo un gruppo elettronico figo, di quelli di moda, più un paio di pezzi anni '80, condiamo tutto con un po' di figa, che quella ci va sempre, vestiamo tutti con tutine attillate soft-porno, e via. La storia? Vabbè dai, un po' di lotta tra il bene e il male, qualche morto tra i protagonisti, anzi no, il protagonista lo lasciamo dove sta per il film numero tre, e l'incasso è fatto.

Però...per gli attori co-protagonisti abbiamo finito il budget tutto per il protagonista...vabbè, prendiamo degli sconosciuti, soprattutto fighe, che va bene lo stesso. Facciamo tutto in 3D, così facciamo pagare il biglietto un po' di più eh, mi raccomando.


Ecco, dev'essere accaduto più o meno questo. Il risultato è davvero poca cosa. Qualche scena piuttosto spettacolare, atmosfera cupa, begli scenari, storia trita e ritrita, Jeff Bridges che recita come se si stesse chiedendo che cosa ci fa lì, gli altri che si danno un gran da fare.

La colonna sonora dei Daft Punk (presenti con un cameo) è interessante, il loro stile si incrocia molto con quello di John Carpenter. 3D che aggiunge poco.

Michael Sheen (Castor/Zuse) ispirato a Ziggy Stardust, Olivia Wilde (Quorra, nome fantastico) e Serinda Swan (Gem) bellissime, James Frain (Jarvis), pelato e inquietante, conferma la sua propensione per i ruoli da viscido. Passiamo ad altro, e manteniamo un bel ricordo di Tron originale.

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