No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20121002

Prometeo

Prometheus - di Ridley Scott (2012)

Giudizio sintetico: si può vedere ma anche no (2,5/5)
Giudizio vernacolare: m'arriorda varcosa

Un astronave parte da un pianeta che ricorda la Terra (e un panorama che a chi è stato in Islanda, e a voi che seguite fassbinder, apparirà familiare), mentre un umanoide (da video dei Tool) ingerisce un liquido scuro: immediatamente, questa figura si disgrega, cadendo nelle acque della cascata cui era di fronte, e rilasciando dentro queste stesse acque il suo DNA. Stacco. 2089, Scozia, isola di Skye: la coppia di ricercatori Elizabeth Shaw e Charlie Holloway, scoprono in una grotta delle pitture rupestri che, confrontate con altre e risalenti a decine di migliaia di anni prima, spingono a credere che esistano degli esseri umanoidi che, creando l'umanità, hanno lasciato a questa stessa un invito ad andarli a cercare nello spazio. Qualche anno più tardi, i due scienziati si imbarcano, grazie al presidente della Weyland Corp., sulla Prometheus, una nave spaziale che raggiungerà il sistema stellare raffigurato nei graffiti citati poc'anzi. Nello specifico, la nave raggiungerà LV-223, l'equipaggio viaggerà in ibernazione, e su di loro vigilerà l'androide David, del tutto simile ad un umano, con la passione per il film Lawrence d'Arabia. Al loro arrivo, partono le ricerche.

Grandi aspettative deluse in gran parte per questo prequel di Alien da parte proprio di Ridley Scott. C'è di che concordare con il grosso della critica, almeno per una volta, che mette in piedi paragoni col Malick di The Three of Life, virato in chiave fantascientifica, e decreta la sconfitta totale per Scott. Infatti, è più o meno esatto che il film, covato per decenni appunto come prequel del mitico franchise di Alien, parte con questa premessa ma si perde cercando di darsi "delle arie" con questa assurda e mal sviluppata ricerca creazionista degli "ingegneri". Sprazzi di tensione che non hanno niente a che vedere con quella di Alien, sufficienza raggiunta grazie ad un grandioso impatto visivo e ad un mio personale periodo poco "cattivo", cast male amalgamato che, grazie ad una sceneggiatura prevedibile e a dialoghi dei quali si poteva francamente fare anche a meno, non rende per niente. Noomi Rapace (ormai per tutti l'incarnazione originale di Lisbeth Salander) è Elizabeth Shaw e non convince, Michael Fassbender è l'androide David e rilascia una prestazione passabile, Charlize Theron è l'algida Meredith Vickers e decisamente poteva essere sfruttata meglio, Idris Elba (The Wire), la cui carriera sembra ormai lanciata, è il capitano Janek, e pare il migliore, Guy Pearce, irriconoscibile sotto un trucco degno di J. Edgar, è Weyland, Logan Marshall-Green (ha ragione chi dice che è un po' il sosia di Tom Hardy; diciamo che è la brutta copia) è l'insulso Holloway. Non dispiace la faccia irregolare di Sean Harris, vista di recente in The Borgias (è Micheletto), qui nei panni del geologo con la moicana Fifield; c'è perfino Katie Dickie (il medico di bordo Ford), che avevo apprezzato moltissimo in Red Road, e che interpreta Lysa Arryn in Game of Thrones.

1 commento:

Iacopo ha detto...

Concordo...in generale direi un'occasione sprecatissima!!